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"Quando cucino penso solo a replicare
quel sapore che porto nella mia memoria.
Non sono una chef,
al massimo una cuoca di casa"
(A.Frenda, Racconti di cucina)
I De Win e la collaborazione domestica
Dopo essermi sgolata a chiamare l'inossidabile De Win per darmi una mano a stendere le lenzuola (ma sta cosa succede anche quando c'è da apparecchiare la tavola, da passare il folletto, da scendere a buttare la spazzatura ecc… ecc…) non ho potuto fare a meno che sbottare e dirgli in modo non propriamente gentile: "Ma prendi appuntamento con l'otorino perché mi sa che hai problemi di udito!"
La sua risposta lapidaria è stata: "Donna sono un musicista! Certo che ho problemi con l'udito! E lo sai da anni ormai! Se mi chiami usando il diaframma ti sento. Se mi chiami col tono di voce normale io sento il suono ma non distinguo le parole! Succede anche ai miei colleghi!"
Colleghi mi confermate?
Oppure la prossima volta che non mi sente/ascolta posso lanciargli appresso un soprammobile per attirare la sua attenzione?
La ricetta di oggi l'ho trovata su uno dei libri di cucina più belli che abbia mai letto: "Racconti di cucina: le 90 ricette perfette della cucina di casa" di Angela Frenda.
Un libro che vi consiglio caldamente di leggere, di una delicatezza unica, scritto in punta di anima, ogni ricetta racconta di cucine di un tempo, di profumi che smuovono ricordi, di sapori genuini di casa, di cibi che nutrono il cuore prima ancora del corpo. Ricette che raccontano storie di famiglie, di mamme, di zie, di nonne. Ricette d'amore.
Scrive Angela: "Questo libro è la raccolta di quello che mi piace fare. I piatti che mi ricordano o significano qualcosa. Nulla è scelto a caso. E dunque troverete parte di me e di altre persone che hanno incrociato la mia esperienza. Pezzi di vita. Ma il filo conduttore è stato soprattutto il desiderio di cucinare cose non necessariamente complicate ma buone"