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lunedì 23 febbraio 2015

Biancorì

Biancorì

Dissapore mette il Biancorì tra le 23 cose che non possiamo più mangiare perchè praticamente sparite dal commercio, lo vogliamo sfatare questo mito? Se il Ciocorì era buono, il Biancorì era di gran lunga il mio preferito e quando lo trovavo (perché almeno da me non si trovava facilmente) era sempre una grande festa! Solo 2 ingredienti e una manciata di minuti per fare una tra le merende più golose del mondo: riso soffiato e cioccolato bianco, praticamente una ricetta-non-ricetta da leccarsi i baffi.

Curiosità: il Ciocorì nasce nel 1957 ed è considerato il papà di tutti gli snack. Quello che caratterizza questa merenda è la croccantezza del delicato riso soffiato avvolto nel cioccolato al latte. Il Biancorì, con cioccolata bianca, nasce invece nel 1973. Successivamente troviamo anche Ciocorì fondente, ai cereali, sport e senza zucchero (tutti prodotti usciti di produzione). Curiosa è la pubblicità del Ciocorì e del Biancorì dove troviamo due simpaticissimi castorini, testimonial da sempre di questi snacks, alle prese con le loro dolcissime avventure “scrocchiose”


 
Biancorì
Ingredienti
15/20 gr riso soffiato (a seconda che vi piaccia con più o meno riso)
300 gr cioccolato bianco a pezzetti
 
Preparazione
Fondere il cioccolato bianco a bagnomaria o nel microonde (attenzione a non farlo bruciare!). In una ciotola mettere il cioccolato sciolto e il riso soffiato e amalgamare per bene. Foderare una teglia rettangolare con della carta forno e versarvi l’impasto, allo spessore di circa 5mm (o anche 1 cm se, come a me, vi garba più alto) e livellarlo bene con il dorso di un cucchiaio. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente poi passarlo in frigorifero per circa 1 ora. Infine con un coltello affilato tagliare delle barrette. Le barrette si conservano in una scatola di latta avvolte in carta forno e riposte in frigorifero.

 
Pillole di enologia: Sake
Il sake (si scrive senza accento!) non è un liquore, bensì un vino giapponese che nasce dalla fermentazione del riso (ci sono diverse tipologie di riso che vengono impiegate per la produzione di questo vino) e che, proprio come il vino, può accompagnare tutto il pasto. Ha una gradazione alcolica che varia tra i 14° e i 16° e si consuma alla temperatura di circa 9° proprio come un vino bianco giovane e fruttato. Solo una particolare tipologia di sake (che possiamo paragonare ai nostri vini da meditazione) può essere servita alla temperatura di circa 38° secondo un rito ben preciso che nulla ha a che vedere con i “pintoni” anonimi di "simil sake" bollente che servono in molti ristoranti cinesi.
Il Italia, a differenza di molte altre nazioni, il sake è una bevanda ancora sconosciuta, relegata al ruolo - sbagliato - di liquore digestivo caldo a fine pasto. Al contrario, invece, il sake si abbina magnificamente al cibo seppur con caratteristiche organolettiche diverse rispetto a un vino prodotto dall’uva.
Il sake ha come tendenza organolettica di base l’umami (il quinto gusto giapponese); presenta sensazioni dolci e sapide e non presenta caratteristiche di spiccata acidità come i vini fatti con l’uva. A differenza dei nostri vini, l’abbinamento con i cibi deve sempre avvenire per concordanza.
Inoltre, proprio come per il vino, ci sono diverse tipologie di sake (da meno strutturati a più strutturati, da giovani a invecchiati, da pasto, da dessert e da meditazione) a seconda delle pietanze proposte.

 
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19 commenti:

  1. Buooono!! Sai che io credevo esistesse solo il ciocorì? E perchè mai dovrebbe fare peggio il biancorì? solo perchè c'è il cioccolato bianco? Mah, io dico che tra tutte le schifezze che si possono mangiare oggi, una bella barretta di cioccolata e riso soffiato si può anche perdonare! Tra l'altro è buonissima :-)

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  2. Sì li ricordo. :)
    Brava, sicuramente è meglio fatto in casa.

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  3. un'infinita golosità!! Un abbraccio SILVIA

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  4. Oddio, noi non li ricordiamo proprio :-(
    Indubbiamente il Biancorì sembra il migliore, anzi..il tuo pure meglio :-) Bravissima!!!

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  5. quanti ricordi e adesso come si fa? Si fa eccome se si fa !Grazie !

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  6. Scusa ma solo 20 grammi di riso soffiato per 300 di cioccolato,forse 150,200 gr ,comunque è uno snack supergoloso e fatto in casa è anche sano,bravissima

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    1. Paola confermo 15/20 gr. (io ne ho messi 20 gr pesati) Il riso soffiato non pesa praticamente nulla. 100 gr sono una busta grande Per farti un'idea dai un'occhiata la prossima volta che vai al super, io prendo le buste della rebecchi :)

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  7. Li adoravoooooooooooooo!!!!! Soprattutto quello bianco ^_^ Ricordi che si raccoglievano i punti per i pattini? Io ho questa associazione, che porto dietro dall'infanzia. Che emozione Laura!!!! Grazie per aver condiviso anche quella foto ^_^ Che meraviglia.

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  8. erano buonissimi tutti e due, ma il mio preferito era in ciocorì!

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  9. Uh, il biancorì, mi hai ricordato la mia adolescenza (o era l'infanzia?). Ma che meraviglia Laura! Un bacio

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  10. Sono tornata indietro, nel passato, che meraviglia

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  11. me li ricordo eccome e l'idea di poterli fare in casa mi alletta tantissimo. Bravissima!!

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  12. questa non me la dovevi fare.... ero una divoratrice di biancorì... ho ancora i segni sui fianchi e non solo! Grazie della ricetta e delle curiosità allegate, un bacio!

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  13. Che buono! Lo adoravo da bambina, grazie per la ricetta. Un abbraccio, buona giornata Daniela.

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  14. ciaoooo mmmm che favola, hai riportato la mia mente alla mia infanzia, che nuono il biancorì devo assolutamente rifarlo, idea geniale me la segno subito!!!
    grazieeee
    Azzurra

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  15. Anche qui torno bambina, ma preferivo quelli con la cioccolata marrone...te li ricordi?
    Che bello ripensare al passato ogni tanto

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  16. quanti ricordi....mi hai fatto tornare indietro di 40 anni!!!! ti inserisco subito nel blogroll del mio blog così rimango aggiornata sulle tue prodezze, in tempo reale!!!!

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  17. Oddio cosa mi hai ricordato!!! E soprattutto mi hai fatto venire una voglia assurda O_O

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