Le chicche del pranzo.
"Mamma ma perché mi hai dato lo stesso nome del papà???"
"Perché mi piaceva il nome Marco! Da sempre! Pensa che da
piccola il mio bambolotto preferito si chiamava Marco e lo portavo sempre con
me"
"Ma allora perché mi chiami Junio????"
#gnafo
Questi sono tra i biscotti più buoni che abbia mai fatto e da
un paio di mesi a questa parte li preparo “in loop” all’incirca un paio di volte
a settimana. La grana grossa della farina di mais regala a questi biscotti
quella consistenza “rustica” che li rende perfetti per questa stagione.
Forse non tutti sanno che… storia dei biscotti
L’uso del pane cotto due volte, o panis siccus o biscotus
(latino tardo medievale) accompagnò anche le spedizioni Crociate in Terrasanta
come i lunghi percorsi sulla via delle sete o i viaggi di esplorazione
marina.
Marco Polo ci parla dei biscotti, riportando l’usanza di un popolo
lontano che sottoponeva il pesce ad un trattamento simile a quello del
pane: “Hanno di molto buon pesce e fannone biscotto, che egli tagliano a
pezzuola… gli appiccano al sale e così li mangiano tutto l’anno come
biscotto”.
Una nuova era per i biscotti si ebbe con la diffusione di un ingrediente, sbarcato per la prima volta a Venezia nel 996: lo zucchero. Bracciatelle, berlingozzi, ciladoni, morselletti, mostaccioli, offelle o zuccherini venivano preparati dai cuochi di corte o all'interno delle cucine monastiche.
Già nel 1270 i fabbricanti di cialde d’Oltralpe si riunirono in corporazione. Prima in Francia e successivamente in Italia le cialde divennero una tradizione popolare ancora oggi presente nelle campagne. I venditori di queste golosità, con i cestini pieni di dolci, spesso arrotolati a cornetto e raggruppati a cinque uno dentro l’altro, frequentavano mercati, fiere e sagrati di cattedrali nei giorni di festa, mettendo anche in palio dei biscotti al gioco dei dadi.
La borghesia ottocentesca consacrò i biscotti nei riti salottieri, gustandoli con il tè, la cioccolata calda, o i vini passiti. Biscotti preparati dalle massaie di casa, ma anche da abili artigiani, venivano conservati in pittoresche scatole di latta le cui decorazioni ispiravano la soave delicatezza del contenuto. Tratto da Taccuini Storici
Una nuova era per i biscotti si ebbe con la diffusione di un ingrediente, sbarcato per la prima volta a Venezia nel 996: lo zucchero. Bracciatelle, berlingozzi, ciladoni, morselletti, mostaccioli, offelle o zuccherini venivano preparati dai cuochi di corte o all'interno delle cucine monastiche.
Già nel 1270 i fabbricanti di cialde d’Oltralpe si riunirono in corporazione. Prima in Francia e successivamente in Italia le cialde divennero una tradizione popolare ancora oggi presente nelle campagne. I venditori di queste golosità, con i cestini pieni di dolci, spesso arrotolati a cornetto e raggruppati a cinque uno dentro l’altro, frequentavano mercati, fiere e sagrati di cattedrali nei giorni di festa, mettendo anche in palio dei biscotti al gioco dei dadi.
La borghesia ottocentesca consacrò i biscotti nei riti salottieri, gustandoli con il tè, la cioccolata calda, o i vini passiti. Biscotti preparati dalle massaie di casa, ma anche da abili artigiani, venivano conservati in pittoresche scatole di latta le cui decorazioni ispiravano la soave delicatezza del contenuto. Tratto da Taccuini Storici
Biscotti con Farina di Mais, Panna e Gocce di Cioccolato
Ingredienti
150 g di farina di mais (io preferisco a grana grossa)
120 g di farina 00
100 g di zucchero
20 ml di olio extravergine d’oliva DELICATISSIMO
50 ml di panna
1 uovo
7 gr lievito per dolci vanigliato
1 bustina di vanillina
un pizzico di sale fino
40 g di gocce di cioccolato
Preparazione
Preriscaldare il forno a 180°
In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti, dovrete
ottenere un impasto tipo la pasta frolla.
Trasferire l’impasto sulla spianatoia, dividerlo in due pezzi e
aiutandovi con un po’ di farina, formare dei bastoncini del diametro di circa 2
cm. Tagliare il bastoncino a pezzi spessi circa 1 cm e appiattirli leggermente.
Foderare una teglia di carta forno, adagiarvi sopra i biscotti
distanziati tra loro.
Infornare a 180° per 15 minuti (dovranno dorare leggermente).
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Ti garbano i REGALI GOLOSI?
Allora sbircia in questa raccolta...
Allora sbircia in questa raccolta...
A Natale adoro regalare i biscotti fatti in casa, confezionati in semplici e graziosi sacchettini, che profumano di cose buone e semplici di una volta.
E in ogni sacchettino c'è tutta la magia di un piccolo pensiero fatto in punta d'anima...
REGALI GOLOSI |
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Davvero deliziosi! Poi io ho una passione per i biscotti con la farina di mais :)
RispondiEliminaUn bacio
Da brava mezzosangue veneta, mi piace qualunque cosa con dentro la polenta, ma questi di più!!
RispondiEliminaquesta te la copio subito, bella ricetta! Un bacione
RispondiEliminaBelli rustici come piacciono a me!!!!
RispondiEliminasai nella vita è giusto porsi delle domande.... ;)
RispondiEliminaahahahaha siete fantastici voi De Win!
Un baciotto cara, rubo una dozzina di queste delizie e...scappo!
Che buoni i biscotti con la farina di mais arricchiti con le gocce di cioccolato, segno subito la ricetta . Un abbraccio, Daniela.
RispondiEliminaMa quanto sono invitanti. Mi ispira un sacco il loro aspetto rustico e "scroccolino". Interessantissima la storia dei biscotti, qua imparo sempre un sacco di cose
RispondiEliminaadoro questi biscottini!!! O_O
RispondiEliminaDeliziosi è dir poco. Mi segno la ricetta.
RispondiEliminaMi garbano di brutto i tuoi regali golosi ma anche questi biscotti li trovo perfetti! Porta pazienza, sono maschi ...
RispondiEliminaUh che belli! Segno la ricetta, mi interessano i biscotti preparati senza burro. Un abbraccio
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