...repost...
“Passiamo così tanto
tempo concentrandoci sul futuro e
su ciò che ci aspetta
che ci dimentichiamo di essere qui nel presente.
La prossima volta che
si va a cena o si mangia un pezzo di cioccolato,
trascorrere qualche
minuto prestando attenzione al gusto, alla consistenza e agli aromi.
Questo esercizio vi
aiuterà a connettervi al presente e
a godervi
l'esperienza piuttosto che passarci sopra”
(Madeleine Langlais, Risveglio spirituale)
Dal diario di bordo dei De Win’s (per tacer dei gatti…)
Andiamo nel bosco dell’Amiata a raccogliere le castagne…
Il marito è molto perplesso di questa mia idea e mi dice:
“Non sei nemmeno vestita adatta… e poi – aggiunge con aria schifata - che pensi
di fare? Di raccogliere le castagne che stanno per terra???!!!”
Io: “Assolutamente no, salgo sull’albero e le prendo
direttamente dal ramo!”
Lui: “E senza guanti come fai a non pungerti?”
Io #maiunagioia
Il Pan co’ Santi è un dolce classico della tradizione
contadina senese che viene preparato in occasione della festa di Ognissanti. Una
volta veniva rigorosamente preparato in casa, oggi invece lo si trova in tutti
i forni e pasticcerie ma solo in questo periodo dell’anno che va dalla metà di
Ottobre ai primi giorni di Novembre. Io lo adoro. Mi garba la verve del pepe
nero, la croccantezza delle noci e quel gusto leggermente dolce senza però
essere troppo invasivo (come sapete a differenza di marito e figlio io non amo
molto i “dolci” troppo dolci). Farlo in casa è veramente semplice, replicare i
gesti della tradizione contadina con pochi ingredienti di facile reperibilità
lo rende buono, ma di quel buono che solo un pane che racconta storie passate
sa essere. La ricetta che vi posto è quella "storica" di Giovanni Righi Parenti narrata con quella poesia che caratterizza tutti i suoi libri di cucina.
Il pan co’ santi non è nato come dolce nel senso più stretto
della parola, ma come una vera e propria pietanza, un companatico.
Il Pan co’ Santi è di una versione “arricchita” del Pane di
Radicofani (uva, miele farina, pepe e
spezie del panforte) che a sua volta deriva dal più antico (ormai scomparso) Pan
Mielato (farina miele, lievito e acqua).
Il Pan co’Santi è tipico delle campagne toscane per la festa
di Tutti i Santi, ma secondo il Righi Parenti è nato come un “presidio” per
assaggiare il vino. Difatti ai primi di novembre nel Chianti si svina. Vino
novello naturalmente! E per assaggiare il vino cosa c’è di meglio del pane con
le noci reso piccante con un po’ di pepe?! Ecco il perché di questa tradizione
che fa coincidere questo pane con la festività di Ognissanti.
Pasta del pane, noci, uvetta (un tempo presa dai grappoli di
uva in appassimento per il vinsanto), pepe, sale, strutto, olio di oliva e poco
zucchero sono gli ingredienti base, molto comuni, di poco costo e di facile
reperibilità. Nella stagione di lavorazione del suino c’è anche chi lo
arricchisce con gli scriccioli.
Pan co’ Santi
Ricetta di Giovanni Righi
Parenti
tratta dal libro “Il buon mangiare. Ovvero la cucina di altri tempi”
Ingredienti
800 gr farina 00
1 tazza d’acqua
25 gr lievito di birra
Un pizzico di sale
100 gr noci
200 gr uva passolina
100 gr zucchero
Un pizzicone abbondante di
pepe nero in polvere
Buccia di 1 limone
grattugiata
Olio d’oliva
1 cucchiaino di strutto
Preparazione
Si impasta la farina con un
pizzico di sale e l’acqua tiepida dove
avrete sciolto il lievito di birra come per fare la pasta del pane. Metteremo
poi la pasta da parte al caldo a lievitare.
Intanto si fanno soffriggere
per 5 minuti 100 gr di noci tritate in poco olio tagliato con un cucchiaino di
strutto di suino fresco. Insieme alle noci vi mescoleremo anche 200 grammi d’uva
passolina che avremo fatto rinvenire in poca acqua tiepida.
Impasteremo il tutto nella
pasta di pane ben lievitata aggiungendovi, sempre lavorando con energia lo
zucchero, il pepe nero e la buccia di limone grattugiata.
L’impasto, formato a pagnotta
(io ne ho fatte due di pari peso) verrà leggermente unto, con le mani bagnate d’olio
all’esterno e rimesso a lievitare nello stesso luogo di prima (al caldo).
Dopo circa 3 ore è pronto per
il forno.
Qualche massaia lo lascia
rustico così, altre lo guarniscono con chicchi di uvetta e gherigli di noce.
Si mette a cuocere in un
forno ben caldo.
Richiederà più di mezz’ora di
cottura fra i 160° e i 170°.
Si serve con Vin Santo secco
ma meglio sarebbe seguire la tradizione di servirlo con un vinello rosso
giovanissimo come vuole l’antica usanza, ma se c’è molto pepe, anche con un vecchio
Chianti classico, aggiunge Righi
Parenti.
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Ne ho sempre sentito parlare ma non l'ho mai fatto, è anche molto semplice da fare. La foto invoglia all'assaggio 😋
RispondiEliminaNon l'ho mai assaggiato... ma ha un aspetto meraviglioso! Grazie della ricetta, complimenti e un abbraccio!!!
RispondiEliminaMi ispira questa ricetta, mi piacerebbe provarla.. :-D Un abbraccio cara e grazie per la condivisione!
RispondiEliminaMi ispira moltissimo. Mi ricorda un po' un pane genovese che assaggia tanti anni fa
RispondiEliminaPer quanto non voglia ancora entrare nell'ottica "stagione fredda" devo iniziare a farmene una ragione. E ormai siamo in pieno periodo di pan coi santi. L'anno scorso ho saltato ma quest'anno ho proprio voglia di rimettere le mani in pasta. Mi segno questa ricetta, sperimentarne di nuova fa sempre bene 😊 Un bacio, buona serata
RispondiEliminaOttimo davvero, ho fatto qualcosa di simile....
RispondiEliminaBello! Si presenta bene! Chissà che buono! Ottimo 🌹
RispondiEliminaNon l'ho mai assaggiato ma ne immagino la bontà! Prendo la ricetta, un bacione grande!
RispondiEliminaNeanche io ho mai assaggiato questo pane e credo di essermi persa qualcosa. Proverò a farlo seguendo la tua ricetta, ciao Laura un'abbraccio :)
RispondiEliminaChe buono questo pane! Complimenti ^_^
RispondiEliminadavvero ottimo questo pane, complimenti!
RispondiEliminaMi ricorda un po' il nostro buccellato di Lucca...adesso sono proprio curiosa di assaggiare questo di Siena, magari convertendo la ricetta con il mio licoli :-)
RispondiEliminaBuon we <3
Non lo conoscevo ma mi ispira tantissimo, quasi quasi ci provo anch'io!
RispondiEliminasai che da me non usa? o almeno, io non conoscevo questo pane. eppure sono toscana pure io, della provincia di Pistoia! beh, ora che ho la ricetta devo provare a farlo, magari omettendo le uvette che non amo molto. invece sulle noci e il pepe mi conquisti subito!
RispondiEliminagrazie per la ricetta :)
Bello condivide le ricette della tradizione. Fra l'altro a me piacciono molto i pani dolci per non parlare dell'aggiunta di noci e uvetta. Grazie Laura e chissà che non mi cimenti anche io prossimamente ;-)
RispondiEliminaChe meraviglia Laura, questo pane è davvero bellissimo e, dalla tua descrizione deduco che mi piacerebbe proprio tanto. Stupenda anche la foto. Un abbraccio!
RispondiEliminaSpettacolare il vostro duetto nel bosco! :D
RispondiEliminaE meraviglioso questo profumatissimo pane.
Baci!
MG