Succede quando Junio è a Milano dalla nonna. Telefonata serale:
"Mamma questa sera la nonna all'Esselunga mi ha preso una pizza di 33 cm di
diametro!!!!"
"... fortuna che avevo chiesto a tua nonna di tenerti a dieta altrimenti non ti entra più la tuta da sci"
"Tranquilla in 5 minuti la nonna mi ha spostato gli automatici dei pantaloni della tuta e ora mi stanno di nuovo larghi come lo scorso anno!!!"
... finché c'è stoffa c'è speranza...
"... fortuna che avevo chiesto a tua nonna di tenerti a dieta altrimenti non ti entra più la tuta da sci"
"Tranquilla in 5 minuti la nonna mi ha spostato gli automatici dei pantaloni della tuta e ora mi stanno di nuovo larghi come lo scorso anno!!!"
... finché c'è stoffa c'è speranza...
La ricetta di oggi è una coccola dolce e per dirla tutta la
foto non rende giustizia alla bontà e al profumo di questa torta. La ricetta
originale l’ho presa da lei, ma ovviamente l’ho abbastanza stravolta adattandola ai
palati “golosi” di casa nonché alla disponibilità della dispensa dell’Antro.
Voi non avete idea di quanto un formaggio come la crescenza si presti a creare creme dolci, è una validissima
alternativa alla ricotta. Dell’elisir d’uva zibibbo ve ne parlo qui e vi assicuro che regala, a questo dolce, una nota
aromatica molto piacevole in perfetta armonia ed equilibrio con il sapore della
crescenza e delle pere.
Nel Settecento le pere divennero dolci "da passeggio". Pertanto per le vie era normale imbattersi nel peracottaro; ovvero un venditore ambulante di pere cotte, che portava la sua merce in un canestro di forma cilindrica, che legava al collo con una cinghia di cuoio, e che appoggiava sulla pancia durante il trasporto. Sul fondo di questo canestro veniva inserito un recipiente di metallo pieno di brace, e sopra di esso si adagiava una pentola di rame contenente le pere cotte candite. Questo mestiere veniva svolto di giorno e di notte, durante tutte le stagioni. Il grido tipico dell'ambulante era "Peracottaro”
Ancora oggi a Roma, quando qualcuno fa una figuraccia da inetto
e pasticcione, si usa dire che fa 'na figura da peracottaro. Il perchè
la tradizione abbia legato la figura di questo ambulante a quella di un
cialtrone incompetente, non è dato saperlo... ma possiamo immaginare che forse
qualcuno abbia acquistato delle pere cotte non troppo buone...! tratto da Romanuda.it
Torta di Crescenza con Elisir d’Uva Zibibbo e Pere
Ingredienti per uno stampo tondo a cerniera (diametro circa 24 cm)
280 gr. di farina
130 gr. di zucchero
1 bustina di lievito vanigliato per dolci
1 pizzico di sale
100 gr. di burro morbido
2 uova
100 ml. di latte
50 ml. di elisir d’uva zibibbo
Per il ripieno
400 gr. di crescenza
100 gr. di zucchero
2 uova
50 ml elisir d’uva zibibbo
50 gr Gocce di cioccolato
Inoltre
Una pera senza buccia a tocchetti
2 cucchiai di Elisir d’uva zibibbo
Preparazione
Preriscaldare il forno a 180°.
In una ciotola montare le uova con il burro e lo zucchero.
Aggiungere la farina, il lievito, il sale, il latte e l’elisir d’uva zibibbo.
Foderare uno stampo tondo a cerniera (usando carta forno leggermente
imburrata) e versarvi il composto.
Preparare la crema di crescenza: in una ciotola montare la
crescenza con le uova, lo zucchero e l’elisir d’uva zibibbo. Aggiungere le gocce
di cioccolato e amalgamarle al composto. Versare la crema sopra l’impasto della
torta avendo cura di livellarlo per bene.
Infornare a 180° per circa 45 minuti (fate la prova stecchino).
Fare raffreddare completamente prima di levare dallo stampo.
In un tegame saltare per qualche minuto i tocchetti di pera con
l’elisir d’uva zibibbo e disporli al centro del dolce. Servire subito con una spolverata di zucchero a velo.
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spazio della rete senza preventiva richiesta perché sono protette dalla legge
sul diritto d'autore n.633/1941 e successive modifiche.
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Mio incuriosisce molto questo dolce con la crescenza... prendo nota, grazie cara!!!
RispondiEliminaformaggio e pere è un matrimonio di sapori perfetto !Buon we, un bacione
RispondiEliminaottima questa torta e del peracottaio proprio non conoscevo la storia, anche se come epiteto l'ho sentito eccome nonostante non sia della zona! bellissimo post!
RispondiElimina"Finché c'è stoffa, c'è speranza"...... ahahahahahahahahah!!
RispondiEliminaSai che non ho mai pensato alla crescenza in versione dolce? Mi fa una gola pazzesca ^_^
Splendido connubio di sapori, mi piace un sacco.
Che ricetta originale.. e pure tanto ma tanto golosa.. Lo zibibbo lo amo nei dolci.. e mi piace questa idea del doppio strato impasto + crema di crescenza.. Poi servita con quei tocchetti di pera è il top.. Un bacio e buon w.e. :-*
RispondiEliminauhhhh Laura, questa è spettacolare, altro che dieta ahahahah!
RispondiEliminaUn baciotto e buon fine settimana
Ho anch'io quel vino. Segno la ricetta.
RispondiEliminaBaci
Che golosa questa torta, crescenza, zibibbo e pere, un abbinamento delizioso! Felice weekend, baci!
RispondiEliminaDessert originale e goloso...da provare. Zibibbo mi piace .
RispondiEliminaCiao ...buona domenica!
che buono e golooso cara!!
RispondiEliminaVeramente un coccola posso diminuire un pò lo zucchero ma credo possa andare anche per me. Passo a figlia lei la fa e mi da un pezzettino..ino..ino. Eh si spostare i bottoni è piu facile che rinunciare alla pizza ahaha Buona domenica mia cara un abbraccio.
RispondiEliminaOriginalissima questa torta e anche molto golosa!
RispondiEliminabaci e buona settimana
Alice
Il peracottaio proprio non lo conoscevo!
RispondiEliminaQuesta torta mi incuriosisce tantissimo, deve essere deliziosa.
All'età di tuo figlio i ragazzi mangiano tutto ciò che è commestibile e oltre :-))
Un bacio
Immagino il profumo di questa torta, una delizia.
RispondiEliminaquesto dolce è incredibile....immagino il profumo, il gusto, la consistenza....meraviglioso!!!
RispondiEliminaCara, era da qualche giorno che non passavo da queste pagine e mi sono trovata un casso di belle ricette. Non sapevo proprio su quale soffermarmi... ma poi la storia dei pantaloni della tuta da sci mi ha fatto troppo sorridere e non potevo non fermarmi su questa torta allora... :-)
RispondiEliminaHa un aspetto troppo invitante per farla passare inosservata quando la porti in tavola. Per il profumo devo fidarmi di te... peccato che non si percepisce attraverso il monitor...!!
Se ve tan linda.
RispondiEliminaUn saludito
Ciao Laura! Ogni volta che passo dal tuo blog riesci sempre ad incuriosirmi con le tue ricette!!
RispondiEliminaWow che deliziosa supertorta! Un bacio
RispondiEliminami piace tantissimo, gli abbinamenti li adoro!!! buona serata.
RispondiEliminaQuesto dolce mi attira moltissimo , immagino il suo sapore e il suo profumo, assolutamente da provare . Un abbraccio, Daniela.
RispondiEliminaCome avrei voluto vedere una fetta diq uesto dolce che dalla descrizione mi invoglia un sacco (la crescenza??? Mamma mia quanto mi piace spalmata sul pane!!!!)
RispondiEliminaeheheh le nonne servono a viziare: così mi ha detto mia suocera quando le ho detto tutta una serie di cose che non voglio assolutamente faccia fare a Ludovica! Io non sono mica d'accordo però quindi hai tutta la mia solidarietà! :D
RispondiEliminavenendo al docle invece: conosco molto bene quell'elisir e qiuindi non fatico a dirti che questa torta deve essere una meraviglia davvero! io sono amante della ricotta e la metto in ogni dove, ma devo provare a "tradirla" con la crescenza! ;-)