Con questo freddo non c’è niente di meglio di una zuppa che scalda il cuore e nel caso della ribollita il cuore
lo scalda e lo riscalda e lo riscalda ancora e giorno dopo giorno la zuppa diventa
ancora più buona. La Ribollita è un gioiello della cucina toscana, un piatto di
umilissime origini dove il detto “piatto avanzato l’è meglio gustato” non
potrebbe essere più azzeccato. Una volta non si buttava via niente, soprattutto
il pane secco che ben si prestava ad essere riciclato, insieme ad altri
ingredienti dell’orto umili ma genuini, in succulente pietanze. Il nome
“ribollita” si rifà al fatto che questa zuppa veniva preparata in grandi
quantità, dalle massaie di una volta, per poi essere via via riscaldata al
momento del bisogno e ad ogni riscaldata diventava sempre più appetitosa!
Protagonista indiscusso della Ribollita è il cavolo nero, che dopo le gelate
tardo autunnali esprime il meglio di sé.
La ricetta della ribollita proposta oggi l’ho arricchita con un avanzo di pane integrale ai semi di zucca e uno sfizioso crumble
ottenuto con le cialde croccanti di formaggio cotto al forno.
Assaporare una cucchiaiata di una qualsiasi zuppa toscana è come immergersi nella realtà contadina di tanti anni fa, una realtà povera ma dignitosa, dove con pochi ingredienti della dispensa e in base alla disponibilità dell’orto, la massaia riusciva a creare una minestra ricca di gusto, dove i sapori dei singoli ingredienti si esaltavano vicendevolmente.
Uno degli ingredienti principali delle zuppe toscane è il pane
raffermo, quello bigio cotto nei forni a legna. Una volta non si buttava via
niente, soprattutto il pane, e le massaie erano abilissime nel creare piatti
ghiotti secondo l’arte del riciclo, basti pensare alla ribollita.
Altro protagonista delle zuppe è il mondo dei legumi,
considerati dei veri e propri “sfamafamiglie” in grado di offrire minestre
nutrienti, che saziano velocemente, e di pochissima spesa.
E poi le erbe aromatiche, quelle toscane, che danno un’impronta
caratteristica “famigliare” a ogni piatto.
Una volta c’era anche chi avendo la fortuna di vivere nei
pressi dei laghi poteva gustare zuppe a base di pesce se non addirittura a base
di scarti di pesce, che la massaia sapeva abilmente trasformare in gustose
minestre.
La carne appare nelle zuppe raramente, nelle feste o come
ricostituente. Si tratta per lo più di carne dell’aia. Mentre è più comune
trovare una zuppa che tra gli ingredienti abbia il quinto quarto, come la
minestra di trippa o sempre per la famosa arte del riciclo, ossi di prosciutto,
ritagli di grasso e cotenne.
Ma quello che caratterizza maggiormente il mondo delle zuppe
toscane è la stagionalità degli ingredienti che le compongono, le verdure
disponibili nell’orto, che ne caratterizzano i colori, i profumi e legano la
zuppa al sapore tipico di quella stagione. E forse sono proprio l’autunno e
l’inverno le stagioni che regalano le zuppe migliori con il cavolo nero, la
zucca, i funghi e le castagne.
Ma la vera festa si ha quando c’è la spremitura dell’olio nòvo,
e in un rito che si ripete tutti gli anni ecco apparire trionfante sulla tavola
la zuppa frantoiana.
Tratto dal libro "Zuppe Toscane" di Laura De Vincentis
Tratto dal libro "Zuppe Toscane" di Laura De Vincentis
Ribollita con Pane Integrale ai Semi di Zucca
e Crumble di
Formaggio
Ingredienti per 4/5 persone
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
250 g di fagioli borlotti, toscanelli o cannellini (o un misto) già lessati (tenere l'acqua di cottura!)
300 g di cavolo nero
200 g di verza
250 g di bietola
2 patate
Qualche cucchiaiata di salsa di pomodoro casalinga
150 g di pane integrale ai semi di zucca a fette e tostato
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
2 litri di brodo vegetale
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe nero
1 litro abbondante di brodo vegetale.
Inoltre per servire
Olio extravergine d’oliva
1 cipolla rossa tritata
Cialde croccanti di formaggio grana
Preparazione
In una pentola di coccio a bordi alti fare rosolare in qualche
cucchiaiata d’olio un battuto di cipolla, carota, sedano e lo spicchio d’aglio tritato.
Aggiungere tutte le restanti verdure ben pulite e tagliate grossolanamente e
fare rosolare per 10-15 minuti. Aggiungere la salsa di pomodoro, la salvia e il rosmarino finemente tritati. Aggiungere il brodo bollente e l'acqua di bollitura dei fagioli sempre bollente, regolare di sale e pepe e fare cuocere a fiamma bassissima per 1 ora. Aggiungere i fagioli e proseguire la cottura per altri 30 minuti. Tagliare il
pane raffermo a fettine e metterlo in una zuppiera di coccio alternandolo a
mestolate di zuppa. Al momento di
servirla riscaldare le porzioni direttamente in scodelle di coccio in forno
oppure in un largo tegame dal fondo spesso. Servire con un generoso filo di olio
extra vergine d’oliva a crudo, una cucchiaiata di cipolla tritata e una generosa
spolverata di cialde croccanti di formaggio grana tritate grossolanamente.
Abbinamenti consigliato: la struttura della Ribollita
(succulenza, sapidità, tendenza amarognola del cavolo nero e dolce del pane e
dei legumi, una discreta untuosità, una nota piccante della cipolla e una
caratteristica aromaticità) ben si presta a essere abbinata con un Chianti
Classico che rispetto alle altre denominazioni del Chianti, presenta una maggior struttura,
finezza, eleganza e raffinatezza. I suoi profumi sono fini e intensi con note di
frutta matura, confettura di frutti a bacca nera e rossa (mora e lamponi) e note
speziate che richiamano la vaniglia e la cannella su sfumature floreali di
giaggiolo e viola mammola.
Al palato risulta secco, caldo, morbido, avvolgente, di buona
componente tannica, e di buona freschezza, sapido e persistente con un ritorno
delle note fruttate e un finale leggermente ammandorlato.
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Non ho mai avuto piacere di mangiare la ribollita.. Mette una fame quel coccio.. baci e buon fine settimana :-*
RispondiEliminaa che ora arrivo? porto il vino o il dolce? anche a milano si gela e questa zuppa sarebbe un toccasana!!!!
RispondiEliminaAdoro le zuppe toscane una cara amica toscana doc me ne ha fatto assaggiare un sacco erano splendide peccato nei traslochi aver perso le ricette che erano ancora della sua famiglia. Grazie per questa buona fine settimana.
RispondiEliminaL'ho sempre sentita nominare ma purtroppo non l'ho mai assaggiata e guardando questa foto mi rendo conto di quello mi sono persa finora. dovrò rimediare.
RispondiEliminaBuon weekend.
Ottima!
RispondiEliminaQuel coccio mi sta tentando e non poco :)
Un bacio
che buono cara!! xoxox
RispondiEliminaFantastica la tua ribollita , ricetta segnata . un abbraccio, Daniela.
RispondiEliminaLaura che delizia! ADORO la ribollita! La preparo spesso e l'ho mangiata anche in Toscana e...slurp, slurp, slurp! Un bacio
RispondiEliminaLaura, non posso resistere ad un piatto così...E' davvero fantastico! Complimenti!
RispondiEliminaBacioni,
Mary
conosco bene la ribollita per averla mangiata spesso nei miei viaggi in Toscana, peccato che qui il cavolo nero sia difficile da trovare ! Buon fine settimana
RispondiEliminaChe voglia mi hai fatto venire.
RispondiEliminaè da tanto che non mangio la ribollita, però ricordo quanto è buona!!! un bacione.
RispondiEliminamai fatta e mai assaggiata, la foto mette l'acquolina O_O
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